Regole di una viaggiatrice
Come mi direbbe Paolo, un carissimo amico di famiglia: “Sara….. regole….. zero!”
E invece questa volta no! Ho scoperto in questo anno di cammino che turista e viaggiatore sono 2 semplici parole ma con un significato ben distinto e con stili di vita ben diversi. Sto cercando a più non posso di essere una viaggiatrice ed è così che sono nate le regole.
1 – Niente programmi. Ecco questa per me è la prima regola. Comprati tutte le guide che vuoi e leggi tutti i blog che ti passano sotto il naso, poi brucia tutto e lasciati guidare dal tuo istinto, dalle conoscenze che farai e dalle sensazioni che proverai. I tuoi sensi, compreso il sesto, saranno le tue vere guide. Questa è la vera essenza del viaggio: perdersi! Fermati quando senti della musica, quando vedi un gruppo di gente riunita, quando annusi un buon odore. Nei posti più impensati avrai le esperienze migliori, quelle che non ti aspetteresti mai. Goditi la libertà del non avere appuntamenti, impegni, date fisse, del non sapere dove sei e del dove sarai domani, del fermarti una settimana in più in un posto dimenticato da dio o di avere la possibilità di scappare da un posto dove pensavi di fermarti 10 giorni. Cerchiamo di programmarci la vita e le cose migliori ci capitano sempre durante i fuori programma, perché anche in viaggio non deve essere così?
2 – L’ 70% del tempo che passerai in uno stato evita i posti turistici e le grandi attrazioni. Mi rendo perfettamente conto che è impossibile andare in Cina e non visitare la muraglia cinese o essere in India e non lasciarsi incantare dal Thaj Mahal, ma essere viaggiatore significa conoscere le usanze, la cultura, lo stile di vita e le abitudini attuali di un certo paese. Spesso i posti turistici sono meravigliosi e più attrezzati per ricevere noi occidentali con tutte le nostre eccessive esigenze, ma sono anche i luoghi più finti, più costruiti e non avrai quasi mai un rapporto vero con il popolo che ti circonda, perché per molti di loro sarai solo un ATM ambulante che riceve finti sorrisi in modo da elargire a cuor leggero più denaro possibile.
3 – “Non correre”… “Pole pole”… “Take it easy”… Che sia un viaggio di settimane, mesi o anni cerca di fermarti in un posto non meno di 3 giorni. La prima impressione ha valore ma qualche giorno per verificare, modificare o confermarla sono assolutamente necessari. Anche perché, per quanto tu ti possa sentire un cittadino del mondo, per i locali sarai sicuramente uno straniero e spesso bisogna superare da entrambe le parti dei preconcetti, delle barriere linguistiche, della timidezza e delle incomprensioni per riuscire a vedere la bellezza di un posto e della sua gente. Correndo troppo avrai delle interazioni fugaci se non nulle e ti ricorderai solamente i luoghi più attesi perdendoti il significato del viaggio. Datti tempo!
4 – “I veri viaggiatori non sono persone ricche ma curiose. Non sono alla ricerca di comodità, ma di novità e sorprese” [cit. Paolo Crepet].
Non sperperare i tuoi soldi. Ogni euro, dollaro, rupia, bath che risparmi ti darà la possibilità di viaggiare un giorno di più. Faccio un esempio: se riuscissi a risparmiare 1 € al giorno alla fine dell’anno ti ritroveresti 365 € nel portafoglio che, a me personalmente, bastano per un intero mese di viaggio. Questo pensiero mi aiuta in molte scelte: se recarmi o no alla stazione degli autobus senza usufruire di un tuk-tuk, scegliere un ostello piuttosto che un altro anche se leggermente più decentrato, mangiare in ristorantini o nelle locali bancarelle da strada (visto che molto spesso servono il medesimo cibo ed è solo la “location” che cambia), fare spese al mercato e molto altro. Consiglio di darsi un budget e di tenere un “business plan” giornaliero/settimanale così da rendersi conto di tutte le spese sostenute. Grazie ad internet c’è la possibilità di viaggiare a costo 0 (parlando in termini monetari) ma barattando vitto e alloggio con le proprie conoscenze, esperienze e lavoro. Ci sono siti, alcuni gratuiti altri a pagamento, che hanno creato un nuovo modo di viaggiare, tipo: Couchsurfing, Workaway, Wwoof. Oltre a farti risparmiare spesso ti arricchiscono di vera cultura locale.
5 – Prendi i mezzi pubblici. Niente macchine a noleggio, niente agenzie con pacchetti preconfezionati. Usa gli autobus locali anche se a fine tratta avrai il di dietro che chiede pietà, usa il treno, spesso e riservandoti la possibilità di metterti in gioco scegliendo la 3° classe. Per esperienza personale non c’è 3° classe che non valga la pena di essere vissuta, anche se sporca e sovraffollata ti darà uno spaccato sulla vita quotidiana del paese, ti farà condividere momenti (a volte molto lunghi) con persone con cui non saresti mai venuto a contatto. La sensazione sarà davvero strana: tutti quelli accanto a te staranno vivendo la loro quotidianità e tu, che ti trovi nello stesso posto, starai vivendo un’avventura!
6 – Non avere paura di chiedere, anzi fallo a più non posso. E’ il miglior modo per avere informazioni, per riuscire a farsi aiutare quando sarai in difficoltà, per conoscere nuove persone. Chiedi ai locali, ai viaggiatori e anche ai turisti. Sì perché più pareri avrai e più sarà facile trovare un posto, scegliere una destinazione, capire un luogo. Fai domande sia serie che banali, le risposte ti potranno sempre stupire. Le reazioni saranno sempre diverse ed è così che capirai le differenze tra popoli e tra le singole persone. Non dare per veritiero tutto quello che ti viene detto, specialmente nei posti turistici; le distanze potrebbero triplicarsi (magari per un percorso che si potrebbe fare tranquillamente a piedi ti sentirai costretto a prendere un taxi o un tuk-tuk). Bisogna sempre ricordarsi che ognuno tira acqua al proprio mulino quindi cerca di domandare a persone che non ricaveranno alcun vantaggio dalla risposta, ma sii comunque accorto.
7 – Mai e poi mai fare l’elemosina. Alcuni di voi per quest’affermazione potrebbero ritenermi un donna spietata e senza cuore ma sappiate che vi sbagliate di grosso. E’ molto più facile pulirsi la nostra coscienza da “ricchi” donando una cifra per noi irrisoria che guardare negli occhi un bambino o uno storpio e con il nodo in gola tenersi le mani in tasca. “Dai un pesce a un uomo e lo nutrirai per un giorno; insegnagli a pescare e lo nutrirai per tutta la vita.” [cit. Confucio]. Ecco questa è la sacrosanta verità. Se darete soldi, cibo, regali di qualsiasi natura e genere o comprerete qualcosa dai bambini, i genitori non li manderanno più a scuola perché saranno molto più redditizi per le strade, se donate qualcosa ad uno storpio o ad un vecchio cieco uomini senza scrupoli creeranno degli squadroni di mutilati per specularci sopra. Volete davvero fare qualcosa di buono? Dedicate del tempo a queste persone, chiacchierateci, insegnategli ciò che sapete, fateli ridere e, se vi sentite in grado di reggere il confronto, mangiate in loro compagnia: vi arricchirete più di quanto possiate immaginare. Non elargite mance a caso, dosatele con attenzione altrimenti prima o poi diventeranno una pretesa.
8 – Cammina, cammina e andrai lontano. Gironzolare e curiosare a piedi città, villaggi, foreste, deserti e montagne ti darà l’opportunità di scoprire angoli nascosti, di vedere cose che agli occhi dei turisti sono volutamente negate. Come per ogni avventura che si rispetti la meta non ti darà mai la completa conoscenza di un posto ma sarà il viaggio, la strada che percorrerai ad insegnarti la vita di un paese, quindi più lentamente peregrinerai meno particolari ti perderai.
9 – C’è una cosa che devi assolutamente infilare nello zaino quando decidi di metterti in gioco e di partire per un lungo viaggio ed è la pazienza. Culture diverse, lingue diverse, cibi diversi, abitudini diverse e religioni diverse creano sicuramente delle difficoltà di comprensione. Incredibilmente la calma e la pazienza riescono a farti superare queste difficoltà nella maggior parte dei casi. Se sei permaloso e scontroso hai solo 3 soluzioni: cercare di migliorarti non prendendo tutto sul personale e spesso morderti la lingua, discutere e offenderti ogni volta che c’è un incomprensione (sappi che ti si prospetterà un viaggio davvero stressante) o startene tra le tue 4 mura di casa. Capiterà sovente di imbatterti in ragazzini che ti vedranno diverso e che si burleranno di te per come parli, come vesti e come ti muovi, la soluzione: ridi con loro, prenditi in giro da solo così la vivrai molto più serenamente.
10 – Queste sono regole più pratiche di quelle citate sopra:
non cambiare mai le valute in aeroporto o in albergo, aspetta di arrivare in una città e girovaga per cercare o una banca o un centro di cambio (nel quale puoi sempre contrattare)
controlla sempre, prima di entrare in un paese, quanto costa il visto (dato che non tutti alla dogana sono onesti), quanto dura, se si può ottenere sul confine e soprattutto quali posti sono abilitati al passaggio degli stranieri e con quali eventuali limitazioni. Le regole cambiano in continuazione, di conseguenza resta aggiornato! E se la polizia doganale ti chiederà oltre al prezzo del visto 1 $ per il timbro, 1 $ per la “visita medica” pretendi la ricevuta o una scrittura ufficiale che comprovi la loro richiesta, altrimenti protesta, rifiutati di pagare, sii paziente ed insisti. Se accettiamo tutto quello che ci viene domandato verremo sopraffatti da illegali richieste di denaro. Non farti scoraggiare solo per paura di perdere tempo!
Infine ho solo un consiglio da dare: scrivi. Prendi un quaderno, un computer e metti nero su bianco le tue emozioni, le tue esperienze. Aiutati a non dimenticare. Tenere un diario è davvero un bel modo per fare il resoconto della tua giornata o della tua settimana. Poi io sono una nostalgica e so che tra qualche anno sarà davvero prezioso tutto quello che ho scritto.
Naturalmente mi rendo conto di aver fatto una scelta estrema e controversa nel lasciare casa, lavoro, bici per vivere viaggiando; ma prendersi del tempo per conoscere questo mondo mi sembra tutt’ora, a distanza di 1 anno e qualche mese, la scelta migliore che abbia mai fatto. Certo mi manca la mia famiglia, i miei amici (…il cibo…), le mie sane ed insane abitudini, ma sono quelle tasse da pagare per chi decide di partire. Il viaggio ti insegna tanto e chissà che quando tornerò a casa (..un po’ cambiata) non apprezzerò di più tutto quello che mi circonda… la cosa certa è che avrò meno esigenze e che comprendere sarà una parola che mi accompagnerà tutta la vita.