India del nord
Non è facile scegliere 5 luoghi o esperienze da fare in India del nord. Premettendo che siamo stati solo 3 mesi e mezzo in questo immenso paese e che così poco tempo ti dà a malapena la possibilità di scalfirne lievemente la superficie, mi sento di darvi questi consigli ma in gran punta di piedi.
– Varanasi (Benares) è un luogo imperdibile. È stato il primo luogo su cui abbiamo poggiato il nostro sguardo, annusato i nostri primi odori e mangiato i nostri primi piatti indiani storditi dai primi rumori. Visto le prime scimmie con residenza in città, deviato le nostre prime mucche e fatto le prime lunghe code per visitare i sacri templi. Dove abbiamo pucciato i piedi nel Ganga, disceso le scale dei Ghat e assistito ad un autentica cerimonia funebre indiana. Abbiamo scorrazzato per la città su un ciclo-risciò, navigato sul fiume all’alba e ci siamo persi per i labirintici Gali (vicoli). Per me questa città racchiude la vera essenza dell’India, nonostante la miriade di procacciatori (noi l’abbiamo girata in lungo ed in largo per 10 giorni ma siamo ben consapevoli di esserci comunque persi dei pezzi).
(Vista sui Ghat di Varanasi)
– Agra. Purtroppo è stata solo una toccata e fuga. Scommetto che può regalare molto più di quello che noi siamo riusciti a prendergli ma nonostante tutto ci ha incantato. Abbiamo visitato il “Red Fort”: un palazzo in arenaria rossa, circondato da un fossato (dove purtroppo oggi non scorre più l’acqua). Protetto da una doppia cinta muraria e con la porta principale ad angolo retto per sviare gli attacchi degli elefanti. È il luogo dove fu rinchiuso dal suo stesso figlio il detronizzato Shah Jahan, e da dove poté ammirare a distanza, fino alla fine dei suoi giorni, il luogo di sepoltura dell’amata moglie Mumtaz: il Taj Mahal. Quindi potete già immaginare lo spettacolare panorama che si aprirà davanti ai vostri occhi, magari verso l’ora del tramonto, quando il colore dei muri diventerà di un rosso intenso e il sole illuminerà il candore bianco-perla del Taj Mahal. Purtroppo l’eccitazione di vedere il Taj Mahal fa passare in secondo piano la visita al forte, ma è normale… come non far tremare le ginocchia davanti alla possibilità di visitare uno dei posti più fotografati al mondo, più conosciuti, presente (almeno una volta) su tutte le patinate copertine di giornali viaggio o dei cataloghi delle agenzie turistiche. Ed una volta che passerete sotto la porta principale, con una miriade di gente attorno a voi, capirete davvero perché è così famoso. Sprigiona potenza e bellezza.
(Il Taj Mahal)
– Jaisalmer (qui passo la parola ad Anto che c’è stato da solo). Come tutte le località considerate “imperdibili” è stata parecchio contaminata dal massiccio afflusso turistico, soprattutto la città nuova sviluppatasi disordinatamente intorno alla vecchia rocca fortificata. Resta comunque una meta tra le più suggestive visitate nel nord e quando, arrivando dalla stazione, si comincia ad intravedere in alto la cerchia delle mura merlate in arenaria, è facile immaginare la sensazione degli antichi viaggiatori che la vedevano stagliarsi all’orizzonte nel bel mezzo del nulla, un gioiello dorato incastonato nel deserto. Quella magia si ritrova ancora intatta percorrendo la cinta muraria tra uno scorcio mozzafiato e l’altro, girovagando i mille vicoli della città fortificata tra scale e scalette, stretti passaggi, templi giainisti, piccole residenze tuttora abitate, veri e propri gioielli architettonici, e punti panoramici dove ammirare il tramonto. Anche perdermi per una giornata tra le strade della città nuova, i suoi mille negozietti e mercati, mucche vagabonde e le famose Haveli (residenze storiche di ricche famiglie di mercanti) è stato emozionante.
(Le mura di Jaisalmer)
– Amritsar (sempre Anto): tutta Amritsar in un modo o nell’altro ruota intorno al Golden Temple dei sikh, e non c’è da stupirsi.
Che sia per devozione o per curiosità la vista del tempio scintillante che si riflette nella grande piscina quadrata lascia senza fiato, in particolare al tramonto e di notte. L’ingresso è gratuito per tutti, di qualsiasi sesso, razza e credo religioso; viene solo richiesto un abbigliamento decoroso, la testa coperta (ad ognuno dei quattro ingressi si possono prendere in prestito bandana o foulard), ed i piedi scalzi (c’è un organizzatissimo deposito scarpe, a me la seconda volta le hanno addirittura restituite lucidate!). In più all’entrata offrono una bevanda rosa zuccherata, all’interno ciotole di acqua fresca ed un morbido dolce tradizionale uscendo dalla visita all’interno del tempio (la coda è sempre lunghissima ma vale la pena). I sikh si sono meritati la mia offerta spontanea e tutta la mia stima.
(Lunghe code al Golden Temple)
– Chaumukha Temple (tempio delle quattro facce). Il tempio di Ranakpur, tra i più importanti e ben conservati templi gianisti indiani, dista 70 km da Udaipur (la città bianca). È un luogo di una bellezza indescrivibile. È un santuario in marmo bianco sorretto da 1444 colonne, tutte diverse tra loro. Secondo la filosofia gianista la bellezza sta all’interno delle cose e i loro templi perseguono proprio questa teoria. Una volta percorsa la scalinata e varcata la porta, sarete invasi dalla spettacolarità della struttura e delle sculture al suo interno. Ci sono delle parti chiuse al pubblico ma quello che c’è da vedere non vi deluderà, ve lo garantisco. Ah! mi raccomando, non dimenticatevi di passare tra le gambe dell’elefante che porta bene. (Lo inserisco nella Top 5 perché noi non abbiamo avuto il piacere di visitare Shatrunjaya nel Gujarat, il più grande complesso di Templi giainisti. In caso voi riusciste a visitarlo, sostituirei Chaumukha Temple con Jodhpur, la città blu, un’altra perla del Rajasthan).
(Colonne di marmo del Chaumukha Temple)
La nostra “Top 5″ del nord è incompleta perché purtroppo abbiamo tralasciato del tutto gli stati ad ovest del “West Bengala”; nonostante il nostro viaggio non abbia particolari limiti di tempo ci lasciamo sempre alle spalle territori inesplorati, mete sconosciute per le nostre future spedizioni.
(Jodhpur, la città blu. La foto qui sopra riportata non è stata scattata da noi)