Sappiamo tutti che il Viaggio comincia molto prima dello spostamento fisico: la prima dimensione è quella mentale, legata all’immaginazione, al sogno, all’entusiasmo ed allo slancio iniziali, scaturiti dalla scelta di realizzare finalmente un progetto sempre e solo sognato ad occhi aperti.

Inizialmente l’intenzione era infatti quella di partire su ruote, con un pick-up con cellula scarrabile, per essere più autonomi e risparmiare sulle sistemazioni, ma dopo poco ci siamo resi conto che sarebbe stato più vincolante che altro: imprevisti meccanici, dogane, container per le transoceaniche, gasolio, troppa visibilità e investimento iniziale esagerato, senza contare che con la stessa cifra ci saremmo finanziati in media un anno di viaggio tutto compreso.

Meglio zaino in spalla e via: bagaglio minimo, massima flessibilità e adattabilità.

Liberarsi da ogni tipo di condizionamento, affidandosi all’istinto, allo spirito stesso del viaggio, per seguire giorno dopo giorno il percorso modellato da incontri, occasioni, ispirazioni, imprevisti,  senza privilegiare nessuna modalità di spostamento o approccio preconfezionato.

Qualche condizionamento inevitabile ci sarà, la burocrazia per esempio, con visti, permessi, divieti, dogane, imposte e tutti gli ostacoli e barriere che la nostra razza si è inventata per paura, ignoranza o fine di lucro; logicamente i limiti climatici, che ci aiuteranno/costringeranno a scegliere una meta o una direzione, e quelli economici, nonostante un budget iniziale di sicurezza e l’intenzione di lavorare dove possibile limitando le spese per aumentare l’autonomia.

Cominceremo muovendoci verso est, percorrendo la transiberiana e la transmongoliana fino a Pechino, per poi spingerci verso Tibet, India, il resto dell’Asia e via andare.

Nel frattempo il blog crescerà e si trasformerà insieme a noi, di sicuro posso dirti solo che, oltre ad abbondanti foto,  riflessioni e sproloqui, ci saranno informazioni pratiche di viaggio, ricette e soprattutto scambio di informazioni…