India del sud
Tutti i consigli che vi darò in questo articolo saranno solo la punta dell’iceberg delle bellezze dell’ India del sud.
Abbiamo dedicato tanto tempo allo stato e alla gente del Kerala, per la sua varietà paesaggistica e per la loro mentalità all’avanguardia. Comunque non abbiamo rinunciato alla fugace visita di Tamil Nadu, Goa, Karnataka, Andhra Pradesh e Maharashtra (centro – sud).
Ma veniamo alla top 5:
– Hampi merita la pole-position. Un villaggio, un sito archeologico a cielo aperto, sulle rive del fiume Tungabhadra ormai Patrimonio dell’umanità e dell’UNESCO dal 1986. Le economiche strutture ricettive e i ristorantini sparsi tra i templi e le rovine sono molto ben inseriti nel contesto ed essendo spesso case private scordatevi sistemazioni di alto livello. Affittare le bici e girovagare tra i resti dell’antica citta di Vijayanagara, oltre ad essere la soluzione più efficace, ti dà la senzazione di essere un apprendista “Indiana Jones”. (Il sito storico è quasi completamente gratuito, solo il tempio Vittala e le stalle degli elefanti sono a pagamento).
(Virupaksha Temple)
– Pooram festival di Thrissur. Preparatevi a spendere perchè è una delle feste più famose del Kerala e ci sono persone che prenotano con 1 anno d’anticipo. Sono 36 ore di celebrazioni ininterrotte. Dalla porta del tempio di Vadakkumnathan (che viene aperta soltanto una volta l’anno) vedrete uscire l’orchestra tradizionale (Pandi Melam) carica di 5 strumenti musicali tra cui i cimbali, corni e percussioni (che suoneranno incessantemente) con a seguito 30 elefanti adornati a festa che girovagheranno per le strade tra bancarelle di cibo e venditori ambulanti. L’atmosfera è unica. Il pomeriggio assisterete ad un contest di parasole (non voglio anticiparvi nulla), il momento più atteso da tutti. Vi unirete a fiumi di gente che passeggeranno in lungo ed in largo e che vi coinvolgeranno in tutti gli attimi più salienti. La notte assisterete a fuochi d’artificio che rimbomberanno come colpi di cannone. Dalla quantità di fumo e dalla potenza dei tuoni vi sembrerà di stare in guerra. La festa si conclude la mattina seguente con gli elefanti, acclamati dalla folla, che si dirigono verso le risaie.
(Elefanti e musicisti per le strade di Thrissur)
– Varkala. La sacra spiaggia di Papanasham, venerata per la sua sorgente naturale che purifica corpo e anima, è dominata da una scogliera a picco sul mare che al tramonto si tinge di rosso fuoco che miscelato con il dorato della spiaggia ed il verde-blu del mare ti rende parte di un emozionante dipinto. Un panorama che merita di essere contemplato.
(Spiaggia di Papanasham, immagine di repertorio)
– Madurai. La capitale dell’antico regno Pandya ora è rimasta una trafficata cittadina, luogo di pellegrinaggio indù, fulcro di lingua e cultura Tamil. Definito il Taj Mahal del sud, il Meenakshi Amman Temple, tempio dell’amore eterno, è la maggior attrazione della città. Con le sue 14 Gopuram (torri monumentali) ornate da importanti ed assurde divinità, scolpite e colorate con un disordine progettato, i suoi santuari gemelli, il lago sacro del loto, le sue scalinate, i suoi corridoi dalle mille colonne si può proprio definire una piccola cittadina. La leggenda di questo tempio narra che la figlia di un re Pandya, Meemakshi “la bella dagli occhi di pesce” (una delle reincarnazioni di Parvati), nacque con tre seni. L’imperfezione, però, sarebbe sparita al giungere del suo matrimonio. Quando la bella principessa salì al trono affermò che avrebbe concesso la sua mano a colui che l’avesse vinta in duello. Dopo vari scontri, Shiva la sfidò e vinse. Così si sposarono e le sparì il terzo seno. Ancora oggi, alle 7 di sera, all’interno del tempio viene celebrata la cerimonia della loro unione: Shiva portato su un palanchino d’argento avanza tra i fedeli, viene lavato, profumato e condotto nella camera di Parvati, il tutto con un sottofondo di trombe e tamburi.
(Meenakshi Amman Temple)
– Munnar. Un villaggio immerso tra piantagioni di te e caffè, tra imponenti cascate e verdi vallate dove le classiche temperature umide ed afose dell’India vengono meno. Un angolo di paradiso per tutti i sensi. Qui trovi pace, tranquillità e privacy. Ti puoi dedicare ad attività fisiche, visto che non c’è inquinamento, la sera ti puoi permettere di mettere una felpa, respiri aria pulita, improvvisamente ricominci a sentire i suoni della natura e non quelli dei clacson e in più…. ti abbuffi di cioccolato. Si avete capito bene, cioccolato. Non lontano da Munnar ci sono piantagioni di cacao a perdita d’occhio e nel paese vengono venduti kg e kg di cioccolata: al latte, bianca, con gli anacardi, con il cocco, fondente, con l’uvetta, con la frutta disidratata e molto altro. Tutta prodotta in loco.
(Piantagioni di te)
Queste mete sono la mia punta dell’iceberg. Quelle che per me sono imperdibili. Ho cercato di fare un mix di esperienze: mare, festival, città storiche, templi e “montagna”. Una piccola citazione degna di entrare nella top 5, dove però non avevo più posto, è dedicata ad Alleppey. Una cittadina collegata ad un sistema di laghi e navigli che le hanno valso l’appellativo di “Venezia d’oriente”. Non perdetevi il giro sulle piccole barche a remi dei pescatori locali, non su quei barconi da turisti papponi, vi immergerete in un intreccio di canali che si perdono in una fittissima giungla tra risaie, laghi, lagune, piantagioni di cocco, casette, templi e vedrete scorrere sulle loro sponde la brulicante vita degli abitanti del posto.
(Canale di Alleppey)
1 Comment
Una bella fotografia di un’ india poco conosciuta e meno turistica !