Italia-Francia 2-0
Rientrati dalla magica isola prendiamo un treno da Irkutzk verso Ulan-Ude, percorrendo la più bella tratta della transiberiana, tutta lungo la parte sud della riva del Baikal. A Ulan-Ude ci fermiamo una notte, vicino alla stazione, nell’ostello “U.U.Travellers house” (590 rubli per notte) dove riusciamo a prenotare sia il pulman d’uscita dalla Russia (che avverà tra 5 giorni) direzione Ulaanbaatar, la capitale della Mongolia (optiamo per il bus perchè molto più rapido ed economico del treno, 1300 rubli contro 5000), sia la nostra prossima avventura… che ora vi racconterò..Il pomeriggio prendiamo un minibus 4×4 direzione Ust-Barguzin (500 rubli), ci aspettano 4 ore di viaggio verso nord, tra cavalli selvaggi e strade sterrate. Appena arrivati ci accoglie il padrone “dell’ostello”, Alexadr Beketov. Un vero Buriato. Lo troviamo a maniche corte in giardino che prepara il fuoco, e un minuto dopo, sempre senza dirci una parola, va’ a prendere un sacchetto con dentro una decina di Omul (pesce, unico e tipico del baikal), li sala dall’esterno, li infilza con degli spiedi di legno e li mette a cuocere attorno al fuoco, senza fargli toccare né brace né fiamma. Finita quest’operazione ci mostra la nostra camera, una depandance tutta in legno con bagno anesso (che smetterà di essere agibile la mattina dopo causa gelo), e successivamente ci invita a metterci un cappello di feltro e ci porta dentro la “banja” (la sauna russa). All’interno incontriamo
una coppia di francesi, di cui troviamo il maschio “dominante” prono in attesa di essere schiaffeggiato dal “buriato” con un mazzo di rami aromatico, foglie comprese. Nessuno di noi salta quest’operazione di schiaffeggiamento, neanche Beketov al quale con mia grande soddisfazione riesco io stessa a ricambiare il favore. Dopo questa stravagante manovra usciamo, veniamo presi a secchiate con dell’acqua gelida ed eroicamente e fumanti ci fiondiamo all’aperto, in Siberia, in costume.
Tutto bellissimo, ma da noi non richiesto. Io e Anto avremmo voluto usufruire solo del posto letto (600 rubli) ma senza accorgercene Alexandr (penso che abbia qualche antenato napoletano), con il faccione sempre sorridente, ci ha indotti a trasformarla in pensione completa (1200 rubli). Dopo la cena a base di Omul, patate e pomodori dell’orto beviamo qualche bicchierino di Vodka di sua produzione, che distilla dal latte fermentato e per questo motivo molto più gradevole al palato. Per fortuna la moglie parla un discreto inglese e con il suo aiuto riusciamo a discutere delle possibili attività che si possono svolgere nei dintorni. Il prezzo che ci propone per l’utilizzo della macchina, naturalmente con lui come autista, è inaccettabile per il nostro badget. Uniamo le forze e ci organizziamo insieme ai ragazzi francesi, in modo da dividere le spese. Optiamo per passare due giorni sulla penisola chiamata “Holy nose”, dormendo all’interno del parco naturale (600 rubli per notte con utilizzo cucina).La sveglia l’indomani è alle 6. Ci attendono un ora di macchiana e 11 ore di trekking (A/R) all’interno del parco naturale, ma prima di ciò la moglie di Beketov ci prepara una colazione da campioni e poi via verso la prima avventura: la ricerca della fonte d’acqua calda lungo il Baikal. Per raggiungerla godremo del sorgere del sole, seguiremo sentieri fantastici tra fittissimi boschi di pioppi e betulle, incroceremo una volpe, scenderemo verso spiagge gelate che costeggiano il Baikal, incontreremo lungo il cammino accampamenti e casette rustiche e in più avremo l’onore di essere guidati, per tutto il tragitto, da due cagnoni bellissimi. Naturalmente i francesi non reggono il nostro ritmo e dopo due ore di tragitto li abbandoniamo.. trovare la fonte non sarà una cosa per niente facile….. la strada è lunga e la cartina che ci ha fornito il ranger non è per niente dettagliata… durante l’ultima ora, ad ogni curva ti viene voglia di mollare e di goderti comodamente seduto il panorama ma……. dopo una lunghissima spiaggia, un promontorio interminabile, una serie d’infiniti ponticelli la vedi…. una pozza all’interno di una struttura in legno… per raggiungerla scendi una scalinata che porta alla spiaggia, nel mentre che ti avvicini l’odore di zolfo si fa più insistente… quello è il momento in cui ti denudi e ti godi i tuoi 15 minuti di gloria…. sei lì, solo come mamma ti ha fatto, al caldo, con vista Baikal gelato….. sensazione impareggiabile…. ma…. non ci si deve adagiare troppo perchè la strada del rientro è lunga, quindi ci si riveste in fretta e furia e si riparte verso il rifugio (bisogna portarsi una frontale per sicurezza)… Arrivati alla base scopriamo che i due francesi non hanno mai raggiunto la fonte… 1-0 per noi…La sera dopo esserci preparati e mangiati una zuppa caldissima l’apprendista ranger che ci tiene compagnia ci svela un segreto russo…. e udite udite… per godersi al meglio i biscotti secchi bisogna pucciarli nel tè…. MA VA’?…. anche qui ci godiamo i nostri 5 minuti di stelle infinite..La mattina seguente la sveglia è di nuovo alle 6 (ormai siamo degli affezionati nell’alzarci ancora avvolti dal buio) per riuscire a partire per la nostra seconda avventura sulla sacra penisola verso le otto. Destinazione: la vetta più alta del Baikal, che è di 1880mt (noi faremo un dislivello di 1500mt). L’unico sentiero possibile per raggiungere la cima segue purtroppo la massima pendenza e non essendo un giro ad anello non vi dico che piacere hanno provato le nostre ginocchia durante la discesa. Comunque nè la camminata nè la vista meritano lo sbattone che devi compiere per raggiungere l’obiettivo… Anche qui stacchiamo i francesi già ad inizio percorso, in più scopriremmo a fine giornata che non hanno raggiunto nenche la metà del sentiero…. 2-0 per noi….
La sera rientriamo ad Uz-Barguzin. Dopo una stretta di mano da parte di Beketov e un altra Banja ma senza schiaffeggiamento ci prepariamo una meritata e attesissima PASTA, AGLIO, OLIO E PEPERONCINO, il tutto inaffiata da 4 litri di birra.L’indomani prima di ripartire verso Ulan-Ude rubiamo un paio di pomodori, dei cipollotti, dell’aglio e un po’ di prezzemolo dall’orto e poi via, dinuovo verso la civiltà.Arrivati in città ci ristoriamo dentro il medesimo ostello della partenza, necessitiamo in maniera evidente di una lavatrice. Nel frattempo io mi godo la mia classica corsetta al tramonto e come ogni volta scopro il meglio della città… vado a sgranchirmi le gambe lungo fiume, dove c’è una bella passeggiata che al calar del sole si riempie di gente che si organizza autonomamente un aperitivo, il classico birra e noccioline, in più seguendo il persorso arrivi fino al polo universitario, dove si può usufruire gratuitamente dello stadio e passando per la piazza con il capoccione di Lenin trovi i più giovani armati di roller, skate e bmx… proprio una bella atmosfera… Rientro all’ostello, mi doccio e m’infilo sotto le lenzuola. Alle 7 ci attendono 13 ore di autobus verso Ulaanbaatar…. e finisce così il nostro mese d’avventure “FROM RUSSIA WITH LOVE”.